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SAUL

Menzione speciale alla Biennale di Venezia 2018, concorso Registi Under 30

Prémiere: La Biennale di Venezia, 27 Luglio 2019

Nobody knows you when youre down and out

Jimmy Cox

 

Nell’Antico Testamento, Saul compare come il primo re d’Israele, eletto da Dio e successivamente da Lui ripudiato. Il giovane David, mandato a palazzo per calmare il re con il suono della sua cetra, riesce a riscuoterlo dal dolore in cui è precipitato e conquista l’amore suo e di suo figlio Gionata. Quando però il giovane sconfigge il gigante Golia diventa evidente che il suo ruolo è più grande di quello per cui è stato annunciato, e l’amore del Re si trasforma in feroce gelosia.

 

Quello di Saul è forse il primo mito consegnatoci dalla tradizione occidentale a parlare di fallimento individuale; e il fallimento è oggi l’orizzonte più buio, quello che sembra attendere un pianeta che non è stato capace di prendersi cura di se stesso, un sistema sociale basato su un’economia che non sa controllarsi. Ho scelto di raccontare la storia di Saul per affrontare questo fantasma, convinto che ogni storia riguardi il tempo che cerca di dimenticarla.

 

Giovanni Ortoleva

 

liberamente tratto dall’Antico Testamento e Saul di André Gide

regia Giovanni Ortoleva

drammaturgia Riccardo Favaro, Giovanni Ortoleva

con Alessandro Bandini, Marco Cacciola, Federico Gariglio

scenografia e costumi Marta Solari

movimenti coreografici Alessandro Bandini, Gianmaria Borzillo

musiche originali Pietro Guarracino con Ettore Biagi, Agnese Banti e Lorenzo Ruggeri

disegno luci Davide Bellavia

decoratrici Francesca Antolini, Maria Giulia Rossi, Martina Galbiati

una produzione Fondazione Luzzati Teatro della Tosse, Arca Azzurra Produzioni, Teatro i

in collaborazione con AMAT, Comune di Ascoli Piceno

si ringrazia Piccolo Teatro di Milano, Teatro Fontana, Pablo Solari, Stefano Scherini

 

PRESS

 

“Il Saul di Giovanni Ortoleva mostra una promessa e un’immaginazione significativi.”

Laura Cappelle, New York Times

 

“Tutti gli elementi sono perfettamente definiti e il risultato è un’eccellenza indiscussa in ogni vertice del triangolo: recitazione, regia, drammaturgia.”

Giovanni Moreddu, Sipario

 

“Una delle letture più acute – e più inedite – delle dinamiche intergenerazionali del contemporaneo.”

Maddalena Giovannelli, Stratagemmi

 

“Una storia di migliaia di anni fa, che forse ci annoieremmo a leggere, viene rivisitata in chiave intelligente, riuscendo a far riflettere, e non poco.”

Luce Santambrogio, Krapp’s Last Post

 

“Il montaggio dinamico, che funziona con grande successo, combina aspetti cinematografici e passaggi vocali e la musica gioca un ruolo importante.”

Irina Wolf, Amfiteatru

special mention at Biennale di Venezia 2018, under 30 directors competition 

world premiere: La Biennale di Venezia, 27 July 2019

 

Nobody knows you when youre down and out

Jimmy Cox

 

In the Old Testament, Saul is as the first king of Israel, elected by God and later rejected  by Him. The young David, sent to his palace in order to play the cittern and please his lord,  manages to shake the king out of the apathy that caught him and gains his and his son’s  love. Anyway, when he beats the giant Goliath, it becomes obvious that his calling is going  to be much higher than the one he was announced for, and the kings love rapidly turns  into vicious hatred.

 

Saul’s myth may be the first one, passed on us by the Occidental tradition, that delas with  individual failure; and failure is nowadays the darkest horizon, the one which seems to  await a planet that was unable to take care of itself, a social system based upon an  economy that doesnt know how to control itself. I chose to work on the figure of Saul in  order to face this ghost, convinced that every story tells us something about the time that’s  trying to forget it. 

Giovanni Ortoleva

PRESS

 

“Mr. Ortoleva’s “Saul,” programmed at the Teatro Piccolo Arsenale, showed significant promise and imagination.”

Laura Cappelle, New York Times

 

“All the elements are perfectly defined and the result is unquestionable excellence at each vertex of the triangle: acting, directing, dramaturgy.”

Giovanni Moreddu, Sipario

 

“One of the sharpest – and most innovative – readings of contemporary intergenerational dynamics.”

Maddalena Giovannelli, Stratagemmi

 

“A story from thousands of years ago, which we might get bored reading, is revisited in an intelligent key, managing to make us think.”

Luce Santambrogio, Krapp’s Last Post

 

“The dynamic editing, which works very successfully, combines cinematic aspects and vocal passages, and the music plays an important role.”

Irina Wolf, Amphiteatru